In programma a CUBO, dal
7 ottobre 2022, una preziosa mostra curata da
Ilaria Bignotti che restituirà al pubblico, dopo un'assenza prolungata, una delle opere più significative tra i “Sacchi" di Alberto Burri: Nero con punti del
1958.
Appartenente al Patrimonio artistico del Gruppo Unipol, questo capolavoro, della famiglia dei cosiddetti “Sacchi”, torna a splendere dopo due anni di analisi, ricerca e restauro condotti da
Muriel Vervat in collaborazione con l’Istituto di scienze del patrimonio culturale e l’Istituto di fisica applicata “Nello Carrara”, entrambi parte del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Firenze. La complessa e delicata operazione, realizzata con innovative tecniche green di biorestauro, costituisce il cuore del progetto espositivo in
Porta Europa e consente di approfondire, attraverso video e interventi di esperti, alcune delle pratiche della conservazione di opere d’arte.
La mostra si avvale della collaborazione della prestigiosa galleria Tornabuoni Arte per il prestito di quattro opere del Maestro umbro che saranno poste in dialogo con
Nero con punti ed esposte nella sede di CUBO in Torre Unipol, visitabili fino al 14 gennaio 2023.
“Una mostra fatta di scoperte a partire dalla monumentale opera al nero; scoperte che proseguono alla Torre Unipol con altri quattro lavori emblematici –
evidenzia la curatrice Ilaria Bignotti.
Due di questi afferiscono al ciclo dei Catrami, entrambi datati 1950, scelti, nel percorso espositivo, per il dialogo che intessono con il grande Nero con punti, a partire dal problema della stratificazione e della composizione dei materiali. È ancora il nero a essere quinta massacrata dalle stratificazioni materiche biancastre, nell'opera Muffa del 1951, che ribadisce la battaglia tra magma e composizione; nell'opera di un anno successivo, il Senza titolo del 1952, ecco il sacco, assieme alla sabbia, al vinavil, al collage di altri materiali ancora, a provare a cucire il campo, a rimettere ordine tra i misteri della materia che Burri, così sapientemente, cuce e intesse, manipola e infuoca".
L'occasione di restituzione alla collettività di questa opera straordinaria diventa spunto per riflettere sugli approcci di intervento di restauro, conservazione e ripristino di un capolavoro della seconda metà del Novecento, e al contempo per tornare a leggere, con la parola chiave della materia e della sua ineluttabile esposizione al tempo, allo spazio, alla trasformazione e al mutamento, alcuni temi cruciali della poetica burriana che diventano, anche, drammaticamente e visionariamente, emblemi per pensare la nostra epoca.
"Un viaggio dal restauro al pubblico, dalla memoria al futuro, dall'unicità di una straordinara esperienza pittorica alla condivisione scaturita dal nostro convolare di occhi, sopra, dentro, e attorno alla grande, monumentale opera al nero di Alberto Burri." (dal testo critico in catalogo di Ilaria Bignotti).
Per le immagini: Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, Città di Castello © 2022
Tour virtuale della mostra