Il progetto è a cura di Ilaria Bignotti e restituisce al pubblico "una selezione attenta e rigorosa di opere del Patrimonio, sia di recente acquisizione che di storica permanenza, pone in luce inedite relazioni tra linguaggi anche lontani, nelle cui forme e visioni, però, riecheggiano sempre i valori fondamentali e fondanti dell'azienda: attraversa gli atlanti della storia dell'arte, ripercorre una storia decennale di sperimentazioni e dialoghi, non ha la pretesa di completezza né di organicità – le opere del Patrimonio derivano da una storia pregressa di diverse collezioni e acquisizioni, le opere recentemente prodotte ed entrate nelle collezioni vogliono raccontare la scena artistica attuale incarnando i valori dell'azienda – ma ha l'entusiasmo di essere una mostra potenzialmente aperta, dinamica, anche criticamente diversa.
Il percorso espositivo è tematico:
Protezione; Condivisione; Visione; Mutamento; Empatia; Confronti; Sperimentazione sono i temi nei quali si possono, ovviamente, riconoscere non solo i principi fondanti di CUBO, ma anche, innanzitutto, i valori universali e condivisi nelle società civili, valori che gli artisti hanno saputo trasmettere sino a noi lungo i secoli della storia dell'arte; valori di cui sono messaggeri mercuriali i dipinti, le sculture, le fotografie, le installazioni esposti oggi in mostra.
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Un’aura trascendente si staglia nel retablo di Ettore Frani del 2012, che sin dal titolo, Terra Latte Luce III, evoca il raccoglimento che può dar luogo alla visione e invita alla contemplazione di una pittura attenta e rivelatrice di sé stessa e del suo profondo desiderio di trascendere i confini fisici dell’oggetto-opera; in un certo senso, il frame del video di Giacomo Costa, Tim(e)scape n. 16 del 2019, suggerisce che il tempo è congelato e come distillato in un paesaggio metafisico: al concetto di Mutamento, che si intreccia con quello di impermanenza come modalità di pensare il futuro in continua, dinamica trasformazione, si associa in un certo senso quello di Visione.
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- Ettore Frani, Terra Latte Luce III, 2012, olio su tavola, 92x185 cm (retable aperto)
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- Giacomo Costa, Tim(e)scapes n.16 (frame 155), 2019, computer grafica, videobox 700 frame, 55 pollici, durata 2h - HD
Basterebbe allora osservare la sognante e sospesa atmosfera del dittico di Matteo Basilè, Landing Francesca, del 2012, posto in dialogo con la lieve ed elegante traccia di grafite che dà forma alla
Figura di donna seduta, datata ai primi del Novecento, del cantore del simbolismo, Gustav Klimt. Due artisti attenti, quasi maniacali, nel provare a tradurre attraverso i mezzi del loro tempo i moti dell’animo, entrambi affascinati da un lato oscuro che diventa sentimento del perturbante, forma voluttuosa e suadente, scala cromatica che scintilla e annerisce.
Moti dell’animo che paiono cristallizzarsi nei fogli sospesi e nello stupore che aleggia tra i gesti della fanciulla nell’immagine fiabesca di Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto, dal titolo
Fairy book (appartenente al ciclo
Fairy Tales Now, 2011), o rivelarsi come dialogo sacro nell’Apparizione della Vergine col Bambino a San Filippo di Ignazio Stern, datato XVII-XVIII secolo.
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- Ignazio Stern, Apparizione Vergine col bambino a San Filippo, XVII-XVIII secolo, olio su tela, 121,5 x 161,5 cm
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- Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto, Fairy book, ed. 17, 70 x 140 cm
Questo è il senso dell’atlante di immagini che il Museo d’impresa CUBO sta oggi mappando, e di cui questo volume vuole essere una carta per i naviganti".
(estratto dal testo in catalogo di Ilaria Bignotti)
Tour virtuale della mostra