Mai come in questi ultimi mesi, gli artisti sono stati messi, come la comunità cui si rivolgono, a dura prova: l’isolamento individuale e la conseguente sospensione del contatto reale con il mondo hanno richiesto nuove riflessioni, tanto sulla propria identità e relazione con l’altro, quanto sul proprio linguaggio e ricerca.
CUBO ha aspettato e ascoltato, osservato e raccolto il mood di questi tempi e ha deciso di raccontarlo attraverso
FIGHT ART,
la mostra del patrimonio artistico del Gruppo Unipol che, in emergenza COVID_19, è stata realizzata nel formato di video-interviste preparate all'interno degli studi degli artisti invitati a partecipare:
Lidia Bagnoli, Matteo Basilè, Mary Bauermeister, Luca Bellandi, Maurizio Bottarelli, Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, Andrea Chiesi, Giacomo Costa, Tommaso Fiscaletti, Ettore Frani, Joanie Lemercier, Alessandro Lupi, Angelo Marinelli, Francesca Pasquali, Mario Raciti, Stefano Ronci. Con questo progetto CUBO ha chiamato a raccolta le nuove generazioni creative e gli artisti contemporanei che negli anni recenti ha coinvolto in progetti espositivi e culturali. Lo fa mettendo le loro opere "
Face to Face" o meglio “
Screen to Screen" nelle quali due a due, gli autori delle opere esposte hanno risposto a domande incalzanti che riguardano la loro esperienza in questi mesi, la loro pratica artistica, il rapporto con il passato e il dialogo con l'altro artista intervistato. Una davanti all'altra, una contro l'altra; avvicinate per la loro distanza concettuale e diversità formale. A dialogare sono artisti apparentemente lontani, per poetica e statement, pratica e processo creativi, risultato formale.
Una mostra che è sfida, ring dello sguardo e match di relazioni perché CUBO crede che il dialogo possa esistere, sempre, anche dietro l'apparente distanza e come la condivisione della diversità sia un valore inestimabile; lo fa perché crede nell'artista come generatore di nuove possibilità di senso, prima ancora che di forme.
Incontri inattesi sul ring dell'arte, che il pubblico oltre a vedere potrà ascoltare, guardando in faccia gli stessi artisti: in attesa di risposte guerrigliere. Vere. Come l'arte sa essere. Perché l'arte ha una sola regola:
FARSI SENTIRE, ponendo domande, cercando risposte, chiamando all'appello la comunità. Lo fa gridando, lottando. Sollecitando in tal modo, ancor più incisivamente, la lettura dialettica delle opere esposte in mostra.
Il contributo critico è di
Ilaria Bignotti.
Il progetto è arricchito da CUBO App, un'Applicazione multimediale costruita ad hoc che permette di ampliare in modo intuitivo e autonomo i contenuti inerenti la mostra – da Apple Store e Google Play.
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- Maurizio Bottarelli, Senza titolo, 2017
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- Giacomo Costa, Tim(e)scapes n. 15, 2019, frame
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- Angelo Marinelli, Here the Frailest Leaves of Me #3, 2016, dittico
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- Andrea Chiesi, Pilastro,2016
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- Francesca Pasquali, Straws, 2020
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- Luca Bellandi, “Oriental Window” - Nippon song from golden garden, 2019
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- Ettore Frani, Terra, Latte, Luce III, 2012, retable
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- Stefano Ronci, Piccolo manifesto sul futuro, 2014
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- Joanie Lemercier, Black Landform, 2014
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- Mario Raciti, Presenze/assenze, 1970
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- Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, Fairy Book, 2011
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- Mary Bauermeister, Positions, 2015, dettaglio
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- Tommaso Fiscaletti, Nozitsetse_Ghana_and_the_girl, Couptown, 2014
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- Alessandro Lupi, Centaurus, 2019, dett.
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- Matteo Basilè, Landing Francesca, 2012, dittico
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- Lidia Bagnoli, Blue Gioco, 2008
Tour virtuale della mostra