Negli spazi del 25esimo piano della
Torre Unipol, l'artista
Francesca Pasquali ha inaugurato la nuova area dedicata alle arti visive con una
installazione site-specific di ampio respiro, immersiva e coinvolgente:
Labirinto. Entrando, ci troviamo immersi in una giungla di morbidi filamenti di setola verde che, sospesi come cascate zampillanti a mezz'aria, vibrano all'avvicinarsi delle persone, rispondendo della reciproca presenza quasi fossero creature vive.
L'opera
Labirinto (2020) si espande per gran parte del piano dell'edificio e lo trasforma in un mondo incantato, una sorta di foresta artificiale magicamente comparsa dal nulla e prepotentemente insinuata tra le architetture custodi del nostro presente. Un singolare percorso inviterà il pubblico ad un cammino sensoriale tra pareti di lunghe setole di pvc color verde, sinuose e curvilinee tra artificio e natura, materia e ambiente. Man mano che ci addentriamo nei corridoi dell'installazione, ci imbattiamo in un intero sottobosco di piante, palme e rampicanti che respira e continua a crescere, si muove ondeggiando insieme alle fibre filiformi e si avviluppa con forza intorno ad esse, donando nuova linfa vitale alle pareti setose che contornano il
Labirinto.
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- Francesca Pasquali, Labirinto, 2020, veduta dell'installazione site-specific.
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- Francesca Pasquali, Labirinto (dett.), 2020.
Nell'installazione si annullano le distanze tra fruitore e materia, tra corpo dell'osservatore e corpo dell'opera, immersi nella stessa dimensione esistenziale. L'artista Francesca Pasquali (Bologna, 1980) conduce una puntuale ricerca attraverso i materiali di uso domestico e industriale rintracciabili nelle produzioni artificiali, recuperandone le effettive potenzialità plastico-scultoree volte a stimolare un atteggiamento proattivo dell'osservatore. Ogni sua opera diventa un dispositivo visivo e relazionale che si inserisce tra lo spettatore e l'ambiente circostante, in grado di far scaturire altre letture della realtà e ha qui immaginato un bosco sospeso e denso, nel quale il visitatore può entrare e uscire, perdersi e trovarsi.
- https://www.youtube.com/watch?v=zThW-LWInzI
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- Francesca Pasquali, Labirinto (dett.), 2020.
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- Francesca Pasquali, Labirinto (dett.), 2020.
Labirinto, il titolo dell'installazione, è storicamente considerato un luogo dove tentare il cammino, sperimentare le possibilità, scoprire l'intuizione. Sono questi i temi alla base del progetto di
Francesca Pasquali, in esclusiva per
CUBO in Torre Unipol: la creazione di un'opera che metaforicamente alluda a un rapporto diretto tra spazio esistente e intervento artistico, con l'obiettivo di valorizzare le infinite possibilità che il luogo stesso offre. Dove il visitatore è protagonista, attivatore di un percorso di stupore e scoperta, condivisione e relazione.
L'intento comune, di
CUBO, il museo d'impresa del Gruppo Unipol e di
Francesca Pasquali nell'arte, non è però quello di uno straniamento passeggero o di un temporaneo divertimento fine a sé stesso, piuttosto va individuato in un costante arricchimento interiore cogliendo il prezioso invito a non farsi sopraffare dall'immobilità, pur restando immersi nella classica routine della necessità quotidiana. L'opera diventa un dispositivo visivo e relazionale che si inserisce tra lo spettatore e l'ambiente circostante, in grado di far scaturire altre letture della realtà. Un eclatante atto di contaminazione che non vuole certo passare inosservato nel via vai indaffarato delle giornate.
(parti del testo sono riprese dal testo in mostra di Alice Traforti)
Tour virtuale dell'installazione