Durante l’Art Week 2020, la settimana bolognese dedicata all’arte,
CUBO presenta la terza edizione di
das - dialoghi artistici sperimentali, la rassegna trasversale dedicata al dialogo artistico e culturale sui temi della contemporaneità che nasce come territorio di confronto – di contenuti, tecniche, linguaggi – fra maestri dell'arte contemporanea, già storicizzati, ed esponenti della new generation.
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Una cascata di piccoli frammenti leggeri, riflettenti, intessuti in una trama sottile e rarefatta, coinvolge il pubblico in una esperienza di meraviglia e scoperta: così si apre la grande mostra personale, a cura di
Ilaria Bignotti e dedicata all’artista Alessandro Lupi (Genova, 1975), italiano di origine e di stanza a Berlino, formata da quattro installazioni site-specific interne ed esterne a Spazio Arte di CUBO, Museo d’impresa del Gruppo Unipol.
Alla prima di queste, dal titolo Frammenti di realtà e che si estende tra la natura del giardino e l’architettura della piazza, seguono altre tre installazioni all’interno, volte ad indagare i paradigmi del tempo e dello spazio, dell’immagine e del suo doppio, dell’identità personale in relazione allo sguardo collettivo.
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- Alessandro Lupi,
Antiego, 2013
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- Alessandro Lupi,
Seconds, 2011
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- Alessandro Lupi, Centaurus (dett.), 2019, dalla serie
Ombre (2014-2019)
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- Alessandro Lupi,
Scala (dett.), 2019, dalla serie
Ombre (2014-2019)
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- .Alessandro Lupi,
Albero (dett.), 2019, dalla serie
Ombre (2014-2019)
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- .Alessandro Lupi,
Darkness (dett.), 2019, dalla serie
Ombre (2014-2019)
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- Alessandro Lupi,
Goldencage (dett.), 2019, dalla serie
Ombre (2014-2019)
La scelta del titolo gioca sull’equivoco tra pronuncia e scrittura in inglese e rimanda ai diversi paradossi dell’opera di Lupi:
- ONE: identità e alterità, focus sull’immagine e il suo doppio, sulla potenzialità, spesso inespressa, dei dati e delle visioni di contenere spunti e aperture di senso che la nostra società rapidamente consuma e supera.
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TOO: rimanda al TWO, DUE, quindi doppio e allo sdoppiamento, alla bilocazione e al lato nascosto delle cose, al rapporto tra percezione e conoscenza, d’altra parte contiene anche la parola TOO, che significa ANCHE e TROPPO.
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FREE: la parola FREE gioca sul terzo (THREE) passaggio che innesca l’opera di Lupi: liberare la fantasia e l'immaginazione. Un percorso di esplorazione e conoscenza che il fruitore è chiamato a completare, rielaborando liberamente e coscientemente gli stimoli.
I valori alla base della mostra si ritrovano nel più ampio programma della rassegna das che prevede appuntamenti dove le arti si confrontano con le nuove tecnologie, il teatro, la musica, il video sperimentali: dal reading teatrale
Concetto e gli Specchi, parte del più ampio progetto dal titolo
Inventario Pozzati. Per un omaggio della città di Bologna all’artista Concetto Pozzati agli appuntamenti del Public Program curati da
Federica Patti che interrogano il pubblico sulle contaminazioni tra i linguaggi e le discipline.
Tour virtuale della mostra