Per la settima edizione di
das – dialoghi artistici sperimentali, CUBO presenta un articolato progetto site specific di
Stefano Non dal titolo
TEMPI NUOVI a cura di
Claudio Musso che si sviluppa nelle due sedi del Museo d'impresa, in cui l'artista propone una visione sul rapporto tra creazione artistica ed estetica tecnologica.
Menopermenougualepiù (Costruire sull'assenza del referente) è il titolo della mostra che si sviluppa negli ambienti ipermoderni situati agli ultimi piani di Torre Unipol innescando un dialogo con l'architettura e con il contesto urbanistico. La mostra si configura come il terzo capitolo di una trilogia che ha impegnato l'artista dal 2020 in una riflessione personale sulle conseguenze culturali delle scoperte scientifiche in materia di spazio-tempo. Questo filone della sua ricerca si basa sulla creazione e l'esplorazione di scenari futuribili nei quali ambientare storie e personaggi, collocare oggetti plastici e readymade, inscenare azioni dal vivo e performance che trasportino i fruitori al di là della realtà presente.
Nel percorso di ideazione e di produzione delle sue opere Stefano Non incrocia e affronta principalmente tre tematiche di grande attualità. Prima tra queste è la
gamification, ovvero l'utilizzo di elementi mutuati dai giochi in contesti non ludici, che può veicolare svariati messaggi e indurre a comportamenti attivi da parte dei fruitori, ma allo stesso tempo può servire per costruire piattaforme di apprendimento multilivello in cui incrociare i saperi e renderli alla portata di tutti. Viene affrontata, inoltre, la tematica del
postumano, cioè la possibilità di ripensare la natura stessa dell'essere umano in relazione all'ambiente che lo circonda secondo una visione ibridativa, come ad esempio attraverso il progresso scientifico, in particolare quello biotecnologico, che offre un superamento del supporto corporeo distintivo del genere umano, a favore di protesi artificiali o di caratteristiche mutuate da altre specie.
Nel progetto viene approfondito anche il tema della
transcodifica, ovvero del linguaggio informatico in cui avviene la conversione di un segnale da un codice a un altro. Il termine utilizzato da Lev Manovich nel suo
Il linguaggio dei nuovi media, può essere esteso a qualsiasi processo di traduzione o trasposizione tra media o linguaggi diversi, così come può sottintendere il dialogo tra un essere umano e una macchina attraverso un'interfaccia.
Il fulcro della mostra è l'opera video
DADA 3000 I.E., un sogno lucido in cui figure chiave dell'arte e della scienza del XX secolo si incontrano in paesaggi videoludici. Stefanon NON ha sceneggiato alcuni episodi riuniti in un video realizzato in
CGI (Computer-Generated Imagery) dove l'incontro tra discipline scientifiche e umanistiche si manifesta attraverso brevi sketch con protagonisti quali
Marie Curie a
Nam June Paik e altri fino ad arrivare ad
Alberto Burri.
L'uso di una grafica rigida e poligonale, associata al concetto di pixel, l'unità più piccola di un'immagine digitale e fondamentale per la composizione grafica di qualsiasi rappresentazione visiva su uno schermo, può essere considerato un ritorno all'estetica del passato, uno stile spesso associato ai primi videogiochi come Simcity e
Minecraft e alle prime rappresentazioni digitali, dove le risorse di elaborazione grafica erano limitate.
Minecraft è un videogioco di genere avventura a livelli liberamente esplorabili, sviluppato da Markus Persson e dall'azienda Mojang Studios nel 2009. Il mondo che viene rappresentato è prevalentemente composto da cubi tridimensionali con i quali è possibile costruire uno scenario originale. Il sistema si basa sulla trasformazione di materie minerali, vegetali e animali. Divenuto ormai un fenomeno culturale di massa, è disponibile oggi in 139 lingue e ha sorpassato la soglia dei 200 milioni di copie distribuite su diversi canali. La modalità di gioco si orienta su tre indicazioni basilari: raccogliere le risorse - «Usa l'ingegno e sfrutta l'ambiente circostante per raccogliere materiali da costruzione: scopri come abbattere gli alberi per creare qualcosa di nuovo»; sopravvivere alla notte - «È sempre meglio evitare le sorprese tenendosi a distanza dalle creature erranti: non puoi mai sapere cosa succederà se si avvicinano troppo!»; costruire cose straordinarie - «Scopri tutti i versatili modi in cui la polvere del minerale Pietrarossa può essere usata per migliorare le tue creazioni, portarle in vita o dare loro una scossa».
L'uso deliberato di queste forme geometriche semplici e pixel contribuisce anche a creare un'estetica distintiva e riconoscibile che crea atmosfere suggestive e fornisce una reinterpretazione contemporanea di un linguaggio visivo che appartiene al nostro passato, offrendo spunti creativi e artistici e riflessioni sull'evoluzione della grafica digitale.
Nell'area espositiva, dominata da materiali dell'architettura modernista come metallo e vetro, emergono isole di mattoni prefabbricati Poroton che evocano uno skyline urbano. Queste formazioni lineari fungono da basamento per presenze plastico-dinamiche: le non-sculture
Genesis. Queste sono il risultato di una sperimentazione inedita e originale con materie industriali di recente utilizzo come leghe metalliche, vernici con tonalità fluorescenti e iridescenti, e allo stesso tempo e, dall'altro, vogliono essere espressione diretta del mondo futuro e lontano al quale si allude.
Per approfondire le tematiche dei progetti espositivi, CUBO presenta un ciclo di appuntamenti che prende il via durante la settimana di Arte Fiera e prosegue fino a maggio. Tra gli ospiti spiccano alcuni protagonisti del panorama culturale e scientifico internazionale come
Franco Farinelli, geografo, professore emerito dell’Università di Bologna e autore di
Geografia. Un'introduzione ai modelli del mondo (Einaudi, 2003) e
Guido Tonelli, il fisico che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, autore di
Materia. La magnifica illusione (Feltrinelli, 2023).
Programma febbraio - maggio:
Sabato 3 febbraio
- ore 17:00 – CUBO in Torre Unipol
con Beatrice Dellavalle, Stefano Non e Claudio Musso
- ore 20:30 e 22:00 – CUBO in Porta Europa
in occasione di ART CITY White Night Bologna
Visite guidate con il curatore Claudio Musso e Irene Guandalini, curatrice indipendente e conoscitrice del lavoro dell'artista Stefano Non.
- ore 21:00 – CUBO, Torre Unipol
in occasione di ART CITY White Night Bologna
Domenica 4 febbraio
- ore 15:30 – CUBO in Porta Europa
Martedì 12 Marzo
- ore 18:00 – CUBO in Torre Unipol
Martedì 9 Aprile
- ore 18:00 – CUBO in Torre Unipol
Mercoledì 8 Maggio
- ore 18:30 – CUBO, Porta Europa
TEMPI NUOVI, finissage con presentazione del libro ed. Gammapublishing.
Tour virtuale della mostra